PANEM ET CIRCENSES (Pane e circo)
Canzone che riguarda il grosso problema del precariato
Scusa se non riesco a partire,
Per un mondo che ormai
Avrà nobili da accontentare;
La notte resta solo per noi.
Succede che di lavoro si muore, in un attimo,
Morti candide senza un perché.
Storia che s’incontra nel sangue,
Lacrima che pioggia non ha.
Arcieri dalle freccie d’argento;
Eroi nel castello della precarietà.
E’ ormai solo il ricordo lontano
In piazzetta correva il pallone.
Ora l’ansia avvolge la sera
Invade le menti di chi sta in città.
Incantati da chi sa parlare,
O da chi sa mentire con abilità.
Si salta nel cerchio del fuoco,
Leone del circo che implora pietà.
Aria di chi vuole cambiare,
Persa nella burocrazia.
La vergogna che è sempre al potere
E suona le note della mobilità.
Ancora non riesci a capire
Un futuro incerto così.
Nel buio del nuovo domani;
Pedine di scambio che valore non ha.
Il potere che ha solo da offrire
Schedine e giochi da bar.
Si salta nel cerchio del fuoco
Leone del circo che implora pietà.
Si salta nel cerchio del fuoco
Leone del circo che implora pietà.